«Poche posizioni fisse»

Qual è la situazione delle arti performative nel Canton Ticino? ENSEMBLE ha intervistato Margit Huber di SzeneSchweiz Ticino per fare il punto della situazione.
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Cosa è cambiato nelle arti sceniche negli ultimi anni nella Svizzera italiana?

La situazione precaria dei liberi professionisti è peggiorata a causa dei tagli finanziari e i sussidi vanno sempre più a grandi eventi e organizzazioni. L’Accademia Dimitri ha avviato nel 2021 un progetto di ricerca molto approfondito sul precariato, creando una fotografia accurata dell’intera scena. Il progetto finirà presto e la conoscenza della realtà professionale risultante dal progetto consentirà di fornire dati importanti agli ordini professionali e alle associazioni di promozione della cultura e di supportarli nei loro compiti:

  • Difendere le professioni dello spettacolo affinché siano riconosciute come attività professionali, contrastando la precarietà e il lavoro sommerso.
  • Sviluppo di una comunicazione mirata nella diffusione delle informazioni sui sussidi ordinari, sulle misure straordinarie e sulle assicurazioni sociali.
  • Lavorare insieme per garantire che la formazione degli artisti includa contenuti educativi su aspetti del mercato del lavoro, del sostegno culturale e del sistema di sicurezza sociale.
  • I risultati raggiunti potranno anche costituire la base di riflessione per un successivo progetto, che affronti la questione della previdenza sociale degli artisti/e con una prospettiva intercantonale.
    ScenaSvizzera è uno dei 5 partner del progetto.

In quanto Associazione nazionale, ScenaSvizzera è competente per l’intero territorio nazionale. È uno svantaggio trovarsi in una struttura federale quadrilingue per implementare miglioramenti o addirittura lo rende più semplice perché si possono ottenere tanti piccoli successi parziali?

Le sezioni all’interno di ScenaSvizzera sono un grande vantaggio perché ogni regione linguistica ha la propria mentalità, stile di vita, storia culturale e comprensione della cultura. La nostra sezione della Svizzera italiana ha l’opportunità di comprendere, analizzare e trovare soluzioni ai nostri stessi problemi. Sarebbe auspicabile il networking e lo scambio tra le sezioni e i gruppi regionali.

Quali sono le sfide più grandi per gli artisti in questo momento in
Ticino?

Ci sono poche opportunità di esibirsi nella Svizzera italiana, non esiste un posto di lavoro fisso presso un Teatro. Le compagnie e gli artisti hanno sempre dovuto andare in tournée all’estero, il che comporta ancora più lavoro amministrativo e meno retribuzione. Le condizioni per i liberi professionisti sono molto difficili e loro devono dedicare molto tempo ed energie per sopravvivere. Pochi sono sostenuti dal Cantone, si fanno sempre più tagli e l’unica fonte di sussidi per le arti sceniche in Ticino è il Fondo Swisslos.

Artisti che lavorano per poter vivere in un altra professione e lavorano più del 50% nel loro lavoro part-time vengono esclusi dalla possibilità di ricevere sostegno dal Cantone, non vengono considerati come professionisti. La concorrenza (dumping salariale) da parte dell’Italia è ancora molto forte. Festival, scuole, ecc. spesso assumono artisti italiani.

Gli artisti che producono sono artisti che vivono nel precariato e difficilmente riescono a rispettare le tariffe, ma la regia, la scenografia e la tecnologia devono sempre essere pagate e incidono notevolmente sulle spese.

La mancanza di riconoscimento della professione delle arti sceniche e dei singoli artisti che lavorano duramente è dolorosa. A volte è già un successo, farsi conoscere nel piccolo.

Quali sono attualmente i compiti principali per ScenaSvizzera?

Il compito principale resta comunque la consulenza ai membri in tutti gli ambiti, fornire informazioni sul diritto del lavoro e sulla previdenza sociale, il networking tra i membri, la promozione tramite newsletter e whatsapp delle rappresentazioni di nuove produzioni e a nostra presenza solidale tra il pubblico, la partecipazione ad eventi politico-culturali, incontri personali con istituzioni culturali.

Quali sono le condizioni politiche per la cultura in generale e in particolare per le arti sceniche nella vostra parte del Paese?

Con l’arrivo della Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti alla direzione del DECS nel 2023 è stato avviato un percorso di ascolto, dialogo e partecipazione con le operatrici e gli operatori culturali attivi sul territorio ticinese e nella Svizzera italiana, oltre che con altri portatori di interesse del settore, volto a raccogliere spunti utili a co-costruire delle „linee programmatiche cantonali di politica culturale per il quadriennio 2024-2027“

A luglio 2024 è stata presentata una selezione di trenta misure di politica culturale che, se attuate, permetterebbero di perseguire gli obiettivi senza comportare costi aggiuntivi per lo Stato.
Ecco solo 3 esempi:

  • Incentivare e promuovere nuove leve, valorizzando al contempo l’esperienza di chi da anni opera nel settore, promuovendo la collaborazione intergenerazionale e la condivisione delle competenze
  • Accordi di collaborazione pluriennali: per i richiedenti attivi da più di 10 anni
  •  Mettere a disposizione, in collaborazione con i Comuni, spazi condivisi per le attività degli operatori culturali (creazione, prove, spettacoli)

Cosa dovrà ScenaSvizzera realizzare nei prossimi anni nella Svizzera italiana?

  • Sostenere un maggiore riconoscimento della professione di artista di scena e dei membri ScenaSvizzera
  • Osservare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nelle arti sceniche
  • Intensificare la promozione e la valorizzazione della lingua e della cultura italiana a livello nazionale
  • Promuovere gli scambi tra le regioni linguistiche
  • Offrire workshop e aiuto, soprattutto sui temi della previdenza sociale e della ricerca fondi

Was hat sich in den letzten Jahren in den darstellenden Künsten in der italienischen Schweiz verändert?

Die prekäre Situation der freien Künstler hat sich aufgrund von Budgetkürzungen verschlechtert, und Subventionen fließen zunehmend an große Veranstaltungen und Organisationen. Die Accademia Dimitri hat 2021 ein umfassendes Forschungsprojekt zum Thema Prekarität gestartet und erstellt damit ein detailliertes Bild der gesamten Szene. Das Projekt wird bald abgeschlossen sein und die daraus gewonnenen Erkenntnisse über die berufliche Realität werden es ermöglichen, wichtige Daten für Berufsverbände und Kulturförderungsvereine bereitzustellen und diese bei ihrer Arbeit zu unterstützen:

  • Verteidigung der darstellenden Berufe, um sie als professionelle Tätigkeiten anzuerkennen und Prekarität sowie Schwarzarbeit zu bekämpfen.
  • Entwicklung einer gezielten Kommunikation zur Verbreitung von Informationen über reguläre Subventionen, außerordentliche Maßnahmen und soziale Versicherungen.
  • Gemeinsame Arbeit, um sicherzustellen, dass die Ausbildung von Künstlern auch Inhalte zu Arbeitsmarktfragen, kultureller Förderung und dem Sozialversicherungssystem umfasst.
  • Die erzielten Ergebnisse können auch als Grundlage für ein weiteres Projekt dienen, das sich mit der Frage der sozialen Sicherung von Künstlern aus interkantonaler Perspektive befasst.

ScenaSvizzera ist einer der fünf Partner des Projekts.

Als nationale Vereinigung ist ScenaSvizzera für das gesamte Landesgebiet zuständig. Ist es ein Nachteil, sich in einer viersprachigen föderalen Struktur zu befinden, wenn es darum geht, Verbesserungen umzusetzen, oder macht es es sogar einfacher, weil man viele kleine Teilsiege erzielen kann? Die Sektionen innerhalb von ScenaSvizzera sind ein großer Vorteil, da jede Sprachregion ihre eigene Mentalität, ihren eigenen Lebensstil, ihre eigene Kulturgeschichte und ihr eigenes Kulturverständnis hat. Unsere Sektion in der italienischen Schweiz hat die Möglichkeit, unsere eigenen Probleme zu verstehen, zu analysieren und Lösungen zu finden. Ein Networking und Austausch zwischen den Sektionen und regionalen Gruppen wäre wünschenswert.

Was sind die größten Herausforderungen für Künstler im Moment im Tessin?

Es gibt wenige Aufführungsmöglichkeiten in der italienischen Schweiz, es gibt keine festen Arbeitsplätze an einem Theater. Die Kompanien und Künstler mussten immer schon auf Tournee ins Ausland gehen, was noch mehr administrative Arbeit und weniger Vergütung bedeutet. Die Bedingungen für Freiberufler sind sehr schwierig und sie müssen viel Zeit und Energie aufwenden, um zu überleben. Nur wenige werden vom Kanton unterstützt, es gibt immer mehr Kürzungen und die einzige Subventionsquelle für die darstellenden Künste im Tessin ist der Swisslos-Fonds. Künstler, die arbeiten, um in einem anderen Beruf leben zu können, und mehr als 50 % ihrer Zeit in ihrer Teilzeitbeschäftigung arbeiten, sind von der Möglichkeit ausgeschlossen, vom Kanton unterstützt zu werden, da sie nicht als Profis gelten. Der Wettbewerb (Lohndumping) aus Italien ist immer noch sehr stark. Festivals, Schulen usw. stellen oft italienische Künstler ein. Künstler, die produzieren, leben in prekären Verhältnissen und können die Tarife kaum einhalten, aber Regie, Bühnenbild und Technik müssen immer bezahlt werden und verursachen erhebliche Kosten. Der Mangel an Anerkennung des Berufs der darstellenden Künstler und der einzelnen Künstler, die hart arbeiten, ist schmerzhaft. Manchmal ist es schon ein Erfolg, überhaupt bekannt zu werden.

Was sind derzeit die wichtigsten Aufgaben für ScenaSvizzera?

Die Hauptaufgabe bleibt die Beratung der Mitglieder in allen Bereichen, die Bereitstellung von Informationen zu Arbeitsrecht und Sozialversicherung, das Networking unter den Mitgliedern, die Förderung durch Newsletter und WhatsApp von Aufführungen neuer Produktionen und unsere solidarische Präsenz im Publikum, die Teilnahme an politisch-kulturellen Veranstaltungen und persönliche Treffen mit Kulturinstitutionen.

Wie sind die politischen Rahmenbedingungen für Kultur im Allgemeinen und insbesondere für die darstellenden Künste in Ihrem Landesteil?

Mit dem Amtsantritt der Staatsrätin Marina Carobbio Guscetti im DECS im Jahr 2023 wurde ein Prozess des Zuhörens, des Dialogs und der Beteiligung mit den im Tessin und in der italienischen Schweiz tätigen Kulturschaffenden sowie anderen Interessengruppen eingeleitet, um Anregungen für die gemeinsame Entwicklung von „kantonalen Richtlinien für die Kulturpolitik für die Jahre 2024-2027“ zu sammeln. Im Juli 2024 wurde eine Auswahl von 30 kulturpolitischen Maßnahmen vorgestellt, deren Umsetzung die Ziele ohne zusätzliche Kosten für den Staat erreichen würde. Hier sind nur 3 Beispiele:

  • Förderung und Förderung neuer Talente bei gleichzeitiger Wertschätzung der Erfahrung derer, die seit Jahren in der Branche tätig sind, Förderung der Zusammenarbeit zwischen den Generationen und des Wissensaustauschs
  • Mehrjährige Kooperationsvereinbarungen: für Antragsteller, die seit mehr als 10 Jahren aktiv sind
  • Bereitstellung gemeinsamer Räume für die Aktivitäten von Kulturschaffenden (Schaffen, Proben, Aufführungen) in Zusammenarbeit mit den Gemeinden

Was muss ScenaSvizzera in den nächsten Jahren in der italienischen Schweiz erreichen?

  • Unterstützung einer stärkeren Anerkennung des Berufs des darstellenden Künstlers und der ScenaSvizzera-Mitglieder
  • Beobachtung der Entwicklung der künstlichen Intelligenz in den darstellenden Künsten
  • Intensivierung der Förderung und Wertschätzung der italienischen Sprache und Kultur auf nationaler Ebene
  • Förderung des Austauschs zwischen den Sprachregionen
  • Angebot von Workshops und Unterstützung, insbesondere zu den Themen soziale Sicherheit und der Mittelbeschaffung
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