„Mancanza di curiosità e grande perdita di tempo tra i giovani“

Intervista da Manuela Rigo con Agnese Omodei, direttrice del “Balletto di Milano”, ha iniziato la carriera professionale nel 1978 e ha fatto parte di importanti corpi di ballo (Teatro alla Scala, Arena di Verona, Teatro Comunale di Bologna) dove ha ricoperto anche ruoli solistici e dove ha avuto modo di lavorare con grandi coreografi e interpreti. Ha preso parte a numerose produzioni liriche nonché produzioni di danza contemporanea, trasmissioni televisive di successo, convention, pubblicità e sfilate per importanti aziende.

Nel 2018 nasce “Opera & Ballet Swiss Cultural Association” per promuovere spettacoli teatrali ed eventi culturali di grande qualità, collaborando stabilmente con artisti di fama internazionale, enti prestigiosi e realtà di alto livello artistico. Con sede a Lugano – Paradiso, Opera & Ballet opera sia sul territorio svizzero sia all’estero, in qualità di ente promotore e di produzione.

 

Agnese, sei in Ticino dal 2012, come ti trovi a lavorare nel nostro Cantone, a livello artistico?

Mi trovo bene, mi sento ben inserita nel contesto professionale e nello specifico nell’ambito artistico culturale anche se riscontro che vi sia ancora parecchio da fare. Quali potrebbero essere le azioni da mettere in campo affinché la danza, il teatro e la cultura in generale possano avere lo spazio che meritano? Riscontro la mancanza di coinvolgimento da parte dei giovani. I giovani non sono educati ad andare a teatro. Questo, secondo me, inizia da una scarsa educazione all’arte ed alla cultura fin dalla scuola elementare. Pensiamo a loro come al pubblico di domani. A tale proposito é necessaria la collaborazione di tutti, non solo nostra, quali operatori del settore, le scuole di danza private ecc. ma penso anche alle Istituzioni Cantonali affinché possano creare tutti i presupposti per offrire l’adeguata formazione non solo ai danzatori ma anche al futuro pubblico. La cultura, la danza, il teatro sono di tutti e perciò si rende necessario un coinvolgimento maggiore fin dalla scuola primaria. Noto comunque che gli operatori del settore si stiano dando parecchio da fare. Il punto debole che riscontro qui in Ticino é la mancanza di strutture teatrali adeguate agli allestimenti dei balletti classici e teatrali.

Mi comunichi ciò perché hai già avuto modo di creare dei balletti classici e delle opere liriche che hai rappresentato anche nei teatri ticinesi?

Si, e per prodigarmi in tale senso, con mio marito, Carlo Pesta che é il presidente ed il direttore artistico del „Balletto di Milano“ abbiamo creato „Opera&Ballet Swiss Cultural Association“ con lo scopo di diffondere la cultura del Balletto e delle Opere Liriche. Abbiamo rappresentato diverse produzioni di danza e di Opere Liriche, rivisitate ovviamente, nei principali teatri ticinesi per renderci conto che non sono adatti per questi allestimenti; i teatri risultano essere troppo piccoli.

Come vengono reclutati i ballerini per la Compagnia „Balletto di Milano“?

Solitamente sono ballerini che escono diplomati dalle Accademie di danza, come l’Accademia del Teatro La Scala, l’Accademia Ucraina, per citarne alcune e come prima esperienza di impiego remunerato, ballano nella nostra Compagnia. Siamo sempre ben disposti a reclutare forze nuove e ci auspichiamo di poter avere dei ballerini professionalmente formati anche ticinesi.

Avete avuto delle belle esperienze all’estero, portando la Compagnia in tournée, da quanto ho avuto modo di informarmi; mi puoi elencare i luoghi dove siete stati e quali riconoscimenti avete ottenuto?

Abbiamo fatto numerose tournée, anche in Svizzera. La più significativa é stata quella in Marocco, a Rabat con „Viva Verdi“. La stessa produzione l’abbiamo portata in Estonia ed in Lettonia. Non voglio dimenticare l’esperienza avuta in Russia dove siamo stati invitati dal Ministero della Cultura Russo, nell’anno della cultura italiana in Russia. Il „Balletto di Milano“ é stata la prima Compagnia italiana ad essersi esibita al Teatro Bolshoi di Mosca, già nel 1999.

Non trovi che fra i giovani di oggi, manchi la voglia di documentarsi, di guardare, di cercare e che manchi la fame di apprendere, in ambito culturale, nonostante abbiano tutti i mezzi tecnologici per saperne di più?

Si, riscontro in loro la mancanza di curiosità ed anche una grande dispersione di tempo ma credo che sia perché siano stimolati da troppe informazioni. In rete si trova tutto e tanto e secondo me hanno bisogno di essere sostenuti veicolandoli nelle ricerche. Questo sostegno potrebbe provenire dalla scuola e come già accennavo attraverso lo studio delle materie culturali. C’é bisogno di portare i giovani a teatro e la crisi sanitaria non ha sicuramente aiutato. Voglio essere positiva ed i progetti per i giovani non mancano. C’é solo bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica, le Istituzioni all’importanza della cultura da diffondere soprattutto fra i giovani.

Quali sono i vostri progetti futuri in seno allo scenario della danza, nello specifico?

Stiamo allestendo il progetto „Danzando per…“ ed attulamente lo slogan é riviolto alla Lombardia. L’intento é quello di organizzare dei Festivals, di portare la danza nelle piazze perché come già sottolineato la danza é di tutti, la cultura é di tutti. L’emergenza sanitaria ha colpito in maniera esponenziale il settore culturale allontanando il pubblico dal luogo del Teatro e riscontro molta diffidenza da parte della gente, appassionata della cultura scenica a non voler abbonarsi alle stagioni teatrali a causa delle numerose cancellazioni degli eventi e degli spettacoli. Perciò si trovano ora ad avere una notevole quantità di voucher che non sono in grado di utilizzare e non sempre trovano di loro interesse ciò che viene proposto.

È una situazione difficile e considero l’anno 2022 come un anno di transizione. A mio avviso una buona opportunità per proporre delle produzioni sceniche accattivanti stimolando il pubblico ad assistere alla visione dei balletti classici, rivisitati ovviamente per la ragione di cui accennavo poc’anzi, ossia alla mancanza in Ticino di strutture teatrali idonee alla loro messa in scena. Fare in modo che il pubblico sia preparato, che sia colto nella conoscenza della storia dei balletti classici e delle opere liriche.

Ricordiamoci che la danza é il linguaggio universale e tocca le corde dello spirito nell’animo di tutti.

Agnese Omodei

Come vedi le produzioni nell’ambito della danza contemporanea, oggi?

La danza contemporanea non é compresa da tutti; c’é bisogno di tornare all’essenziale e per fare questo vi é la necessità di un’educazione storica e culturale della danza, del teatro, della musica e di come siano nate, già dalla suola elementare. I balletti classici fanno sognare i bambini. La scuola dovrebbe impegnarsi in tal senso per fare in modo che il pubblico di domani sia colto, sia stimolato e sia pronto poi ad accogliere le produzioni contemporanee. Ricordiamoci che la danza é il linguaggio universale e tocca le corde dello spirito nell’animo di tutti.

Grazie Agnese per il tuo contributo a questa mia intervista, hai elencato e sollevato degli ottimi spunti. Per concludere riesci a restare ottimista?

Come dicevo siamo in una fase di transizione anche per capire cosa va fatto concretamente. Ora bisogna cogliere questa opportunità partendo innanzitutto da tutti noi che siamo maggiormente a contatto con la realtà nel senso che dobbiamo impegnarci cercando di capire cosa voglia il pubblico. C’é bisogno di continuare a sognare e a far sognare la gente che ama il balletto ed il teatro; i tempi sono maturi per apportare dei cambiamenti e dei miglioramenti nell’ambito dell’arte e della cultura. Perciò sì, sono ottimista. Ce la possiamo fare. E con questa ultima riflessione sta a noi tutti di trovare delle risposte per non smettere di sognare.

 

Manuela Rigo, insegnante di danza classica e di danza jazz, lic. Royal Academy of Dance of London e dipl. I.S.T.D. of London in National Dances. Dopo anni di esperienza nell’insegnamento di danza classica e di danza jazz all’estero e dal 1985 in Ticino, è riconosciuta da Danse Suisse Zurigo ed è la presidente dell’Associazione Formazione Professione Danza in Ticino che tutela l’insegnamento della danza classica da parte di maestri qualificati e di conseguenza la corretta formazione dei futuri ballerini in Ticino.

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